L’infanzia dei nostri bambini è il periodo della crescita, anche dal punto di vista dentale e della conformazione della bocca e questo, spesso, comporta per i genitori il doversi confrontare con diverse patologie, comuni e meno, che riguardano la loro salute orale.
Ogni giorno, nel nostro Studio dentistico, i genitori ci contattano riguardo ai problemi dentali dei loro figli.
C’è chi è preoccupato perché ha scoperto una probabile carie, chi ha notato delle macchie sospette sui dentini, chi ha il bambino che si lamenta di avere male ad un dentino, chi è insospettito dal fatto che i denti non crescono dritti, chi ha il figliolo che si è scheggiato un dente in seguito ad una caduta.
Sono tutte preoccupazioni legittime che riguardano i bambini in diverse fasce di età e che è sempre bene valutare con cura, per garantire quanto più possibile la migliore salute dentale e della bocca dei nostri figli.
Ma quali sono le principali patologie e problemi dentali dei bambini?
Cerchiamo di dare una risposta quanto più chiara ed esaustiva possibile, sottolineando, però, che ogni persona, bambino compreso, è un caso a parte, singolare, e che per questo va attentamente valutato dal proprio dentista di fiducia.
I più comuni problemi dentali nei bambini sono:
- carie;
- malocclusione dentale;
- affollamento dentale;
- bruxismo;
- cattiva igiene orale;
- problemi di eruzione dentale (prima dentizione, eruzione denti permanenti);
- macchie dentali;
- diastema;
- problemi da eventi traumatici (cadute, scontri…);
- fluorosi dentale.
La carie nei bambini
La carie dentale è sicuramente la patologia più diffusa nei bambini al giorno d’oggi, si presenta sotto forma puntini più o meno marcati sui denti, che in realtà sono delle vere e proprie cavità scavate, che vanno ad insidiare la struttura del dente.
Cause della carie nei bambini
La carie è causata dall’accumulo della placca batterica sui denti, una sostanza appiccicosa, una sorta di gelatina, che altro non è che un insieme di colonie batteriche che si mescolano e si nutrono soprattutto degli zuccheri presenti nei cibi solidi e liquidi.
L’accumulo della placca, e quindi la proliferazione di questi batteri, produce degli acidi che vanno ad intaccare lo smalto dei denti, che nei bambini è più sottile e fragile, causando le cavità tipiche della carie.
Fattori che favoriscono la carie nei bambini
I fattori di rischio per la carie dentale nei bambini si riducono essenzialmente a:
- una dieta alimentare ricca di zuccheri e carboidrati;
- una scarsa igiene orale;
- fattori genetici.
Prevenzione
Per prevenire la carie dentale nei bambini è fondamentale fare attenzione ad una corretta alimentazione, quindi limitare il più possibile l’assunzione di zuccheri, contenuti nei dolci, nelle caramelle, nei succhi di frutta, nelle merendine e nelle bibite gassate, che tanto piacciono ai nostri bimbi.
Dobbiamo essere noi genitori in prima fila a prenderci cura della salute orale dei figli sin da piccoli, seguendoli attentamente ed insegnando loro anche a curare la propria igiene orale, incoraggiandoli a lavarsi i denti almeno 3 volte al giorno ed a non abusare di cibi e bevande zuccherate.
Inoltre è importante anche che i bambini facciano regolari controlli dal dentista, in modo da individuare precocemente eventuali problemi e intervenire tempestivamente.
Una buona igiene orale e una dieta equilibrata, assieme ai giusti controlli dentali, possono contribuire a ridurre significativamente il rischio di carie dentale nei nostri bambini.
Malocclusione dentale
Un altro problema che spesso si presenta nei bambini è il disallineamento delle arcate dentali, cioè i denti superiori e quelli inferiori non sono perfettamente allineati tra loro.
Ci sono vari tipi di malocclusione, a seconda del posizionamento delle arcate e dei denti.
Sicuramente è una patologia che prima viene individuata, più possibilità vi sono che si riesca a risolvere con minori problematiche per il bambino durante la crescita.
La malocclusione dentale, infatti, va a incidere sulla qualità della masticazione e nel tempo può facilmente portare a problemi alle articolazioni facciali, problemi estetici e anche problemi posturali ed emicranie croniche.
Le cause della malocclusione dentale nei bambini
Ci sono diverse cause di malocclusione dentale nei bambini, tra cui:
- ereditarietà: i geni possono influire sulla crescita e lo sviluppo delle ossa facciali e dei denti;
- problemi di crescita: una crescita scorretta delle ossa facciali può causare malocclusione;
- abitudine prolungata a succhiarsi il pollice da bambini;
- utilizzo prolungato nel tempo del ciuccio o del biberon;
- abitudine a spingere la lingua contro i denti;
- assenza di alcuni denti o presenza di denti gravemente scheggiati e non ricostruiti;
- bruxismo (atto di serrare e digrignare i denti involontariamente).
Come curare la malocclusione dentale
Innanzi tutto sarà cura del dentista di fiducia valutare il singolo caso.
Una terapia ortodontica intercettiva si esegue nei pazienti in età precoce laddove si presentano alterazioni scheletriche, solitamente il cosiddetto palato stretto, oppure il morso aperto, dovuto all’abitudine di un prolungato succhiamento del pollice, del biberon o del ciuccio.
Ma possono presentarsi problematiche simili anche in seguito alla permuta dei dentini (perdita precoce o ritardi di permuta).
Può, quindi, essere necessario ricorrere all’espansore palatale, che sarà in grado di migliorare l’allineamento delle arcate dentali ed evitare futuri problemi dovuti anche alla malocclusione o all’affollamento dentale.
In questi casi si interviene quando ancora il palato del bambino è ancora in sviluppo e più facilmente malleabile.
La terapia ortopedico-funzionale si utilizza solitamente in età di crescita puberale (tra i 10 e 13 anni).
Praticamente si producono delle correzioni delle ossa mascellari attraverso la regolazione della funzione muscolare, grazie all’uso dell’apparecchio speciale che contiene entrambe le arcate ed accompagna la funzione della bocca durante la pronuncia e la deglutizione, ma viene tolto durante la masticazione.
Infine, si ricorre alla normale terapia ortodontica, tramite apparecchio invisibile o apparecchio tradizionale, quando la permuta dei denti permanenti è conclusa.
Affollamento dentale nei bambini
L’affollamento dentale consiste in un malposizionamento e disallineamento dei denti dovuti alla mancanza di spazio nella bocca e si verifica solitamente dai 6 anni in su, quando i denti da latte cominciano a lasciare il posto a quelli permanenti.
Come si intuisce l’affollamento è strettamente correlato anche alla malocclusione dentale, in quanto entra in gioco la anche confermazione delle arcate.
Cause dell’affollamento dentale nei bambini
La mancanza di spazio non è comunque l’unica causa di questa patologia, ma possono esserci anche altre ragioni, come:
- Palato stretto;
- Sovrannumero dei denti;
- Dimensione più grande del normale dei denti;
- Mascella troppo piccola;
- Abitudini non corrette nel posizionamento della lingua;
- Perdita o assenza di uno o più denti, che porta quelli presenti a cambiare posizione e a disallinearsi.
I problemi che derivano dall’affollamento dentante possono essere diversi:
- I casi di malocclusione possono aggravarsi;
- Risulta più difficile accedere a tutte le zone della dentatura per operare una corretta igiene orale a causa della sovrapposizione dei denti: questo comporta una scarsa pulizia dentale che facilita la formazione di placca e tartaro e l’insorgenza di altre patologie come carie, gengiviti e parodontiti;
- Lo smalto dei denti tende a consumarsi più facilmente, riducendo la naturale barriera protettiva dei denti.
Cura dell’affollamento dentale
Come per i casi di malocclusione, anche questa patologia si affronta con trattamenti ortodontici, come l’espansore palatale in età precoce e l’apparecchio dentale in età più avanzata.
Se nei bambini ancora in fase di permuta dei denti da latte, si scopre che i sottostanti denti permanenti sono mal posizionati per mancanza di spazio, può rendersi necessaria l’estrazione di quei denti da latte che ne ostruiscono la corretta eruzione, anche per creare il giusto spazio di futuro posizionamento.
Sarà sempre il vostro ortodontista di fiducia che analizzerà attentamente il caso e vi proporrà la soluzione ideale.
Il bruxismo nei bambini
E già, anche i bambini soffrono di bruxismo, cioè stringono e digrignano i denti involontariamente durante la notte durante il giorno.
Si tratta di una condizione abbastanza comune, spesso occasionale, in risposta allo stress e sembra possa essere anche correlato allo sviluppo dell’apparato masticatorio.
Cosa fare se ti accorgi che il tuo bambino digrigna i denti?
Non c’è bisogno di allarmarsi, è probabile che sparisca naturalmente con la crescita.
Ma è sempre bene farlo controllare dal tuo odontoiatra di fiducia, per verificare l’entità di un’eventuale usura dei denti, che potrebbe favorire l’insorgenza di altre patologie.
Ricordiamo, infatti, come a consumarsi sia lo smalto dentale e che questo nei bambini è più ipomineralizzato e, quindi, più fragile. L’assottigliarsi di questa barriera naturale può facilmente favorire l’insorgenza di carie.
Oltre all’usura dei denti un altro campanello d’allarme, per capire se il bambino soffre di bruxismo, è il dolore che il piccolo potrebbe lamentare soprattutto al mattino, in particolar modo a livello mandibolare.
Cause del bruxismo nei bambini
Le cause possono essere di diverso tipo:
- psicologico: forte stress, iperattività, ansia, disturbi del sonno;
- locale: legato ad altre patologie come malocclusione, macroglossia (aumento e ingrossamento della lingua), ipertrofia adenoidea e/o tonsillare;
- fattori genetici: si è notato che circa la metà dei bambini che soffre di bruxismo ha almeno un familiare con la stessa problematica, ma questa teoria è ancora in fase di studio.
Come si cura il bruxismo nei bambini
Come abbiamo visto il bruxismo è abbastanza comune nei bambini e spesso si tratta di una condizione transitoria durante la crescita.
Questo non significa che vada sottovalutato, ma va monitorato costantemente dai genitori, e, quando è opportuno, dal proprio pediatra di fiducia.
Dal punto di vista dentale le visite di controllo servono per tenere sotto controllo lo stato erosivo dei denti: in taluni casi è possibile ricorrere al bite, un dispositivo antisfregamento in resina, costruito su misura, che non risolve il problema, ma riduce notevolmente gli effetti dell’erosione dentale.
Cattiva igiene orale
La pulizia dei denti e l’igiene orale in generale è sempre stata un po’ lo spauracchio dei bambini e l’incubo dei genitori…che fatica stargli dietro, fargli aprire la bocca e usare lo spazzolino quando sono piccini…e insegnar loro ad essere man mano autonomi nel modo giusto!
L’igiene orale è però davvero la cosa più importante per la salute dei bambini, ed è quindi importante insegnargli sin da piccini a prendersene cura.
Placca, tartaro e carie sono sempre in agguato!
Pulizia già dai primi mesi
L’igiene orale è un’abitudine che va iniziata e inculcata sin dai primi mesi, anche prima che spuntino i primi dentini da latte. Dopo l’allattamento, infatti, sarebbe bene pulire delicatamente le gengive con una garzina sterile per eliminare i batteri. Ricordiamo che, anche se i dentini non sono ancora spuntati, essi sono presenti sotto le gengive, e in questo modo li salvaguardiamo il più possibile.
I primi dentini erompono solitamente dopo il sesto mese (ogni bambino ha, però, i suoi tempi) e, quindi, è bene iniziare ad utilizzare con molta delicatezza uno spazzolino con setole morbide, con una piccolissima dose di dentifricio per bambini, specialmente utilizzando il biberon, per evitare la cosiddetta carie da biberon (causata dai batteri che si depositano sul ciuccio del biberon).
Dopo i tre anni è bene iniziare ad insegnare al bambino, giocando, come si usa lo spazzolino, in modo da renderlo consapevole e autonomo nel tempo, sempre con la supervisione di un adulto.
Bisogna, infatti, anche sfatare un mito: se i denti da latte si cariano, vanno curati anche se sono destinati a cadere. Dalla loro salute dipende molto quella dei denti permanenti. Quindi la pulizia dei denti è sempre fondamentale!
Quante volte al giorno vanno lavati i denti? Per quanto tempo?
I bambini devono abituarsi a spazzolare i dentini almeno 3 volte al giorno, quindi solitamente dopo ogni pasto, proprio per evitare che i batteri, grazie agli zuccheri e ai residui di cibo, inizino ad attaccare i denti.
Per ottenere uno spazzolamento ideale, quindi per liberarsi dai batteri nocivi, questo deve durare in tutto almeno 2 minuti, in genere 30 secondi per ogni metà arcata.
Il dentista amico
Un altro fattore importante per la salute dei denti dei bambini è la figura del dentista, che negli anni è stata percepita con un certo timore da parte dei bambini.
Oggi, per fortuna, la tendenza si sta invertendo. La figura del pedodontista, cioè il dentista dei bambini, si è formata ed affermata nel panorama degli studi dentistici, non solo dal punto di vista professionale, ma anche e soprattutto da quello empatico ed emotivo.
Ma un impegno importante lo devono svolgere anche i genitori: è importante portare il bambino dal dentista già quando spuntano i primi dentini, sia per l’importanza del controllo in sé stesso, ma anche per abituare il bambino alla figura del dentista, non come qualcosa di ostile, ma come un compagno, un amico che si prende cura, assieme ai genitori, della salute del suo sorriso.
Problemi di eruzione dentale
L’eruzione dei denti, sia quelli da latte, che quelli permanenti, sono una tappa fondamentale nella crescita del bambino, ma, benché si possano dare dei dati statistici sul quando e come un dente cade o spunta, ci teniamo a dire che ogni bambino è un soggetto unico e, in quanto tale, ha le sue tempistiche di crescita, che non per forza devono coincidere con la media degli altri bambini.
Questo per dire ai genitori di non preoccuparsi se al vostro bambino ancora non sono spuntati alcuni dentini o se ancora non ne sono caduti altri. Monitorare è giusto e necessario, chiedere un consulto al proprio medico o dentista anche, allarmarsi…non è il caso.
Cosa succede quando nascono i denti?
I primi dentini nascono generalmente a partire dal sesto mese, prima gli incisivi, poi i primi molari e canini.
All’incirca al 30° mese sono presenti tutti i 20 dentini, 10 nell’arcata superiore e 10 in quella inferiore.
Nei giorni di eruzione dentale è facile e normale che un bambino sia più irritabile, infastidito, e potrebbe sorgere anche un po’ di febbricola.
Se i dentini presentano spazio tra di loro o, al contrario, si presentano più affollati e ravvicinati, non c’è urgente motivo di preoccupazione. Va benissimo fare una visita di controllo dal proprio dentista di fiducia, ma è una situazione che va semplicemente monitorata e che potrebbe risolversi naturalmente durante la crescita.
Intorno ai 5-6 anni magari si potrà valutare il palato, se si presenta stretto, se i denti permanenti sottostanti risultano nella giusta posizione di pre-eruzione. Sono tutte valutazioni che il vostro ortodontista per bambini farà insieme a voi.
I denti permanenti iniziano a spuntare verso i 6 anni, solitamente partendo dagli incisivi inferiori.
Spesso i genitori si preoccupano in quanto vedono il dente permanente spuntare senza che quello da latte sia ancora caduto. Capita ed è normale, anche se è sempre bene verificare col proprio dentista durante le visite di controllo, decidendo se è il caso di intervenire o meno.
Nell’eruzione dei denti permanenti, infatti, la cosa più importante riguarda il loro allineamento e la corretta occlusione della mascella e della mandibola, che, in caso di disequilibrio, possono generare nel tempo altre patologie e problematiche al bambino/adolescente.
Come si intuisce, le visite di controllo non sono altro che un percorso di salute che fate fare ai vostri figli, per identificare eventuali problematiche e risolverle per tempo.
Macchie dentali nei bambini – MIH (Molar Incisor Hypomineralization)
Se il bambino presenta delle macchie di colore bianco – giallo, o marrone nei casi più gravi, e di aspetto opaco, soprattutto sui primi molari ed incisivi dei primi denti permanenti, si parla di ipomineralizzazione dei denti, in particolar modo dovuta alla scarsa presenza di fosfato di calcio nello smalto dentale.
Queste macchie si presentano anche con una superficie più porosa rispetto a quella dello smalto del resto del dente, il che favorisce l’attacco batterico e la formazione di carie e, nei casi più severi, può causare lo sgretolamento del dente durante la masticazione.
Uno dei campanelli d’allarme della MIH è l’ipersensibilità dentale: il contatto con liquidi o sostanze fredde, e, a volte, anche il semplice respirare aria fredda, provoca fitte di dolore.
Cause delle macchie dentali
Non si conoscono ancora le vere cause che portano allo sviluppo di questa patologia. Si ipotizzano fattori di ereditarietà, ma è possibile che intervengano anche alcuni problemi di salute verificatisi negli anni precedenti o l’assunzione di alcuni tipi di antibiotici o altri farmaci.
Come intervenire
Essenzialmente si cerca di:
- ridurre l’ipersensibilità dentale;
- remineralizzare lo smalto;
- curare eventuali formazioni cariose che si sono formate.
Bisogna tener presente che la ricostruzione di un dente cariato con MIH potrebbe richiedere più interventi.
Questo perché i materiali utilizzati mal si legano con lo smalto molto demineralizzato, quindi si realizzano dei restauri provvisori, attendendo una migliore remineralizzazione del dente. Una volta realizzato il restauro definitivo, vi sono comunque alte probabilità che, nel tempo, si debba nuovamente intervenire, proprio per la natura debole del dente trattato.
Diastema nei bambini
Il diastema è quella condizione nella quale tra i due incisivi centrali superiori si presenta un certo spazio.
Nei bambini con ancora la dentatura decidua (denti da latte) è una situazione molto comune e i genitori non hanno di che preoccuparsi, in quanto con l’estrusione dei denti permanenti il diastema solitamente tende a scomparire. In questo caso è l’estrusione dei denti canini che spinge gli incisivi a riallinearsi nella posizione corretta.
Il diastema, nei casi normali, è semplicemente una condizione estetica e come tale può essere tranquillamente accettata o meno dal paziente, mentre nei casi più gravi può creare problemi di tipo funzionale.
Questo significa che nei pazienti con diastema interviene molto l’aspetto psicologico, l’accettarsi per quello che può essere visto come un segno distintivo, o non sopportare un difetto estetico al quale non ci si rassegna e di cui ci si vuole liberare.
Cause del diastema nei bambini
Sono diverse le cause del diastema nella dentatura definitiva:
- denti di dimensione più piccola;
- proporzioni diverse tra la grandezza della mascella rispetto a quella dei denti;
- frenulo gengivale che blocca l’avvicinamento dei denti in fase di eruzione;
- deglutizione anomala, con la lingua che preme eccessivamente verso gli incisivi superiori;
- cattiva abitudine del bambino di succhiarsi eccessivamente il pollice, atto che causa la formazione dello spazio tra i denti che, spesso, rimane anche dopo l’eruzione dei denti definitivi.
Come si risolve il diastema
Il diastema si può risolvere solo in età adulta, cioè dopo la completa formazione dell’apparato dentale.
Solitamente si ricorre all’ortodonzia classica o all’ortodonzia invisibile di ultima generazione, che prevede l’uso di mascherine trasparenti che, in vari step, riallineano la dentatura.
In altri casi è possibile utilizzare le cosiddette “faccette dentali”, delle lamine sottilissime in ceramica o porcellana, che ricoprono anteriormente il dente, rispristinando la giusta estetica e le funzionalità masticatorie.
Sarà sempre l’ortodontista di fiducia a consigliare la soluzione migliore al caso specifico.
In caso di diastema dovuto alla presenza del frenulo gengivale cresciuto in eccesso, si ricorre in primis alla frenulectomia, cioè al rimodellamento del frenulo, per poi, solitamente, ricorrere all’apparecchio dentale per riavvicinare e riallineare i denti.
Problemi ai denti dei bambini dovuti ad eventi traumatici
I traumi dentali nei bambini sono eventi molto frequenti e possono riguardare sia la dentatura decidua sia quella permanente.
Possono essere traumi (in seguito ad una caduta, ad uno scontro con un altro bambino durante il gioco, o il battere il mento sul tavolo…) che coinvolgono i tessuti duri con interessamento e meno della polpa, ma possono anche coinvolgere direttamente il sostegno stesso del dente, come le gengive o la parte ossea.
Inoltre possono causare una frattura o una lesione del dente, ma ne possono anche causare la caduta.
Cosa fare in caso di trauma nei denti da latte
In questo caso la preoccupazione principale è quella di salvaguardare al massimo il dente permanente ancora non erotto, cosa che valuterà il dentista di fiducia.
Si procederà alla levigatura di eventuali bordi taglienti che potrebbero causare lacerazioni alle labbra e si monitorerà che il dente non evidenzi nel tempo situazioni necrotiche.
In caso di perdita del dente non è consigliato il reimpianto, in quanto potrebbe danneggiare il dente permanente sottostante.
Cosa fare in caso di trauma nei denti permanenti
Anche in questo caso le soluzioni variano in base al tipo di trauma e in base alle conseguenze.
Un dente spezzato può essere ricostruito attaccando il frammento (dipende molto da come si presenta il frammento stesso), valutandone nel tempo la vitalità, altrimenti si procede alla ricostruzione in composito con materiali biocompatibili.
In caso di perdita del dente, se questo viene conservato in soluzione fisiologica o nel latte, vi sono buone possibilità di reimpiantarlo entro massimo 2 ore, a condizione che abbia mantenuto la sua vitalità. Andrà poi monitorato nel tempo.
In caso contrario si può procedere ad un impianto che vada a sostituire il dente caduto, per mantenere la funzionalità masticatoria della bocca e riabilitare l’aspetto estetico.
Fluorosi dentale nei bambini
La fluorosi è una condizione nella quale sui denti si evidenziano macchie bianche o striature, dovute all’eccessiva assunzione di fluoro.
La fluorosi dentale può causare problemi estetici, ma di solito non causa problemi dentali, ed è reversibile nella maggior parte dei casi.
Cause della fluorosi dentale
Quando la quantità di fluoro assunta risulta invadente, essa provoca un’alterazione dello smalto, con le tipiche macchie o striature.
L’eccesso di fluoro è la causa primaria della fluorosi, eccesso che spesso deriva dall’assunzione di integratori specifici per rafforzare i denti, ma a volte anche dall’assunzione continua di acqua potabile con elevate concentrazioni di fluoro.
Come curare la fluorosi
La prima cosa da fare è eliminare l’assunzione di fluoro, non consumando più gli integratori, non bevendo quel tipo di acqua, e non utilizzando dentifrici al fluoro, almeno per il periodo consigliato dal dentista di fiducia.
Si può, quindi, ricorrere ad uno sbiancamento dentale o a dei particolari trattamenti per rimuovere le macchie da fluoro. In età adulta, laddove permangono le macchie da anni, è possibile ricorrere alle faccette dentali per ripristinare l’estetica del sorriso.
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